
CHI SONO
Se mi guardo indietro da quado sono nato l’avventura è sempre stata una parte fondamentale della mia vita, i viaggi in camion con mio padre cantando le canzoni dei Nomadi, le fughe estive in bicicletta che sembravano vere e proprie spedizioni himalayane.
Fatevi raccontare da mia madre di quella volta in cui (appena compiuti 4 anni ) sono sgattaiolato fuori dalla porta di casa per andare ad “esplorare il quartiere”. Oppure di quella fuga in solitaria verso il Nord Italia con la mia Fiat 600 in cui ho dormito per 3 giorni abbracciato alla mia chitarra..
Credo di aver fatto qualche progresso da allora..forse grazie ai libri di Tolkien, o alla storia di Alexander Supertramp e alle canzoni dei Modena City Rmblers.
Ma andiamo per ordine!
Mi chiamo Filippo Rapposelli, ho 30 anni e sono un montanaro!
Vivo in Abruzzo, all’interno del Parco Nazionale della Majella in un piccolo paesino nel cuore della Valle dell’Orta.
Credo di essermi innamorato della montagna nel lontano 2013 quando in primavera il mio vicino di casa mi accompagnò per la primissima volra sulla Majella, in uno dei posti più spettacolari e suggestivi: Pianagrande.
Ricordo ancora la sensazione di stupore e timore allo stesso tempo, timore di aver realizzato quanto sia piccolo l’uomo in confronto alla montagna..e quella sensazione mi faceva stare dannatamente bene!
Da quel giorno sarebbero passati 5 anni fino alla mia successiva salita in montagna. Dopo quel fugace incontro non ebbi più la curiosità o l’esigenza di tornare nella natura dove mi ero sentito cosi bene, ma in effetti si faceva strada in me una sempre più forte sensazione di incompletezza, era come se avessi una vocina dentro che mi diceva di cercare quel qualcosa che mi facesse sentire davvero bene, qualcosa che desse pace al mio animo inquieto, dovevo assolutamente trovare la mia strada .. o il mio sentiero!
In un giorno di primavera del 2018, in totale crisi esistenziale, mi torna in mente quel luogo in cui ero stato pochi anni prima, mi balenano nella testa quelle sensazioni nuove e forti di cui sentivo di aver bisogno. In un attimo salto in macchina e cerco di ripercorrere la strada che nel 2013 mi aveva portato fin su a Pianagrande, sul massiccio della Majella.
Ero di nuovo li, nel cuore della montagna, ero da solo è vero, ma grazie a quella solitudine stavo pian piano capendo qual era la strada da prendere.
Ero faccia a faccia con la natura selvaggia, ora capivo e pieno cosa intendeva Chris McAndless quando viveva i suoi ultimi giorni nel “Magic Bus”.
In un attimo tutto è stato chiaro, avevo trovato la serenità di cui tanto avevo bisogno, non l’avrei lasciata andare per nessun motivo al mondo..per me la montagna da quel giorno è stata pura terapia.
Da quel momento ho iniziato a sentire una incontrollabile esigenza di camminare, di viaggiare in maniera lenta, di buttarmi nei boschi, esplorare sentieri li dove i ritmi della vita rallentano, dove ci si scollano di dosso le convenzioni sociali e l’ipocrisia nociva della società moderna, nei boschi, tra le montagne, torniamo ad esse parte di qualcosa di infinitamente più puro e semplice, torniamo alla Natura!

LE PRIME ESCURSIONI
La prima volta non si scorda mai!
Come spesso accade quando si scopre una forte passione per qualcosa ho iniziato a studiare, a documentarmi a 360 gradi sul mondo della montagna e dell’escursionismo.
Consultavo in continuazione siti web che trattavano di trekking, viaggi e orienteering; la sera leggevo la carta escursionistica del Parco della Majella immaginando quali sentieri e quali valli avrei voluto percorrere.
Mi ritengo fortunato: fin da subito ho avuto qualcuno di più esperto sul quale fare affidamento e dal quale farmi guidare. Il mio amico e “socio” Roberto infatti mi ha letteralmente insegnato l’arte del camminare in montagna, organizzava giri stupendi e ad ogni uscita non perdeva l’occasione per insegnarmi qualcosa di nuovo dal preparare lo zaino, a come legarsi le scarpe. Mi insegnava ad abbassare la voce e camminare in silenzio prima di uscire dal bosco per poter avvistare qualche animale, mi mostrava le vette dei massicci montuosi che avevamo intorno, insomma stava “creando un mostro” come dice sempre lui.
Finalmente ero pronto: a metà Agosto la mia fame di cammino aveva toccato l’apice con il mio primo viaggio a piedi lungo la “Via degli Dei”. Un trekking di 130 km da Bologna a Firenze, attraversando l’appennino tosco-emiliano ricalcando l’antica via romana, la Flaminia militare.
Circa un mese dopo la Via degli Dei, consapevole della mia preparazione fisica e mentale per i cammini di più giorni, ho preparato di nuovo lo zaino e sono ripartito.. questa volta la destinazione era la Spagna, anzi.. per l’esattezza i Pirenei, dove avrei mosso i primi passi lungo il Cammino di Santiago de Compostela!
Una delle esperienze di vita più travolgenti mai fatte!
E’ come vedere l’aurora boreale, come lanciarsi col paracadute.. insomma, ho camminato per quasi 1000 km in circa un mese, e sarei pronto a rifarlo in qualsiasi momento!

IL PROGETTO "TOTHESUMMIT"
Poco dopo aver scoperto il mondo della montagna e dell'escursionismo è nata inevitabilmente la necessità e la voglia di creare attorno a me una vera e propria community con la quale condividere le mie esperienze, con cui relazionarmi per nuovi progetti e per la quale continuare a lavorare.
Ho aperto una pagina Instagram dove mi piace condividere i miei scatti e le mie avventure in alta quota; parallelamente utilizzo il canale YouTube per mostrare a tutti la bellezza della terra in cui vivo, l'Abruzzo, una terra alla quale sono particolarmente legato e che ho iniziato ad apprezzare meglio proprio dopo averne scoperto il fascino montano.